220 ettari, 30 immobili tra cui abitazioni, una scuola, una chiesa, svariati capannoni. Un vero e proprio borgo agricolo all’interno del quale lavoravano e vivevano centinaia e centinaia di abitanti. E’ stata anche la sede della Cirio. Poi è finita nelle mani dei clan di Schiavone e Bidognetti. Grazie a quanto emerso dal processo cd. Spartacus1, e quindi dai successivi procedimenti giudiziari, questo luogo è stato confiscato e destinato al comune di Santa Maria la Fossa. Oggi, dunque, appartiene allo Stato, appartiene a noi. Potrebbe essere la più grande azienda agricola confiscata del Mezzogiorno d’Italia, tra le più grandi d’Italia. Potrebbe essere al centro di una Rete di Economia Sociale per determinare un nuovo modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. E invece, nonostante le tante promesse, le tante parole spese, i tanti impegni assunti e non mantenuti, resta lì, inutilizzata e abbandonata. Servirebbero investimenti e progettualità condivise, ed invece si lascia tutto sulle spalle di un’amministrazione comunale che non può da sola fronteggiare una tale impresa. Ma il Tema del Festival dell’Impegno Civile di quest’anno è proprio “Facciamo l’impresa. A Ri.pro.va. (riutilizzo, promozione, valorizzazione) del bene”. Per questo sabato mattina si è organizzato questo flash-mob. • Perché si torni a mettere al centro dell’agenda politica e istituzionale il riutilizzo di questo bene. • Perché torni a dare lavoro e torni ad essere fonte di reddito. • Perché è il peggiore segnale che ci possa essere il lasciare abbandonato un bene che invece la camorra metteva a frutto. • Perché esistono esempi virtuosi che possono essere seguiti e replicati. • Perché non ci arrendiamo alla banalità del “non può essere altrimenti”, e con la testa dura di chi ancora ci crede, proviamo a costruire un’altra utopia della realtà. INSIEME PER “BALZIAMOCI SU” alla tenuta agricola “La Balzana” a Santa Maria La fossa, insieme per gridare “IL NOSTRO FUTURO HA RADICE IN QUESTA TERRA”
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